
Prende il via il 12 aprile al cinema Teatro Supercinema di Santarcangelo con il documentario di Riccardo Marchesini AMATI FANTASMI (ore 21.15) la sedicesima edizione di DOC IN TOUR, rassegna promossa da Regione Emilia-Romagna, Fice Emilia-Romagna, D.E-R e Cineteca di Bologna che ogni anno propone nel circuito regionale di sale d’essai il meglio delle opere realizzate da autori o produzioni dell’Emilia-Romagna o tese a valorizzare il nostro territorio.
PROGRAMMA:

MARTEDÌ 12 aprile • ore 21.15 > Amati fantasmi
Regia: Riccardo Marchesini
Produzione: Giostra Film
Anno: 2021
Durata: 56’
Sostenuto con il fondo audiovisivo regionale
Quando scende la notte, i saloni di Villa Borelli, la prima e unica casa di riposo per attori italiani, si animano di antiche presenze: sono i fantasmi degli artisti che hanno soggiornato in quel luogo. Fra le vecchie foto in posa, i bauli stipati di costumi impolverati, le locandine e i copioni ingialliti si riaccendono antiche rivalità fra anziane attrici, malinconie di una vita passata in tournée, aneddoti sui colleghi di un tempo e ricordi di luminosi successi… Gli “Amati fantasmi” di Casa Borelli ci riportano così a una stagione in cui gli attori girovagavano da un teatro a un set cinematografico, fino a quando il peso degli anni li portava a Bologna, nella dimora degli attori, per l’ultimo atto delle loro esistenze.
“Amati fantasmi” raccoglie una serie di interviste ad attori, critici, storici e personalità vicine a Casa Lyda Borelli in grado di raccontare e ricostruire da una parte la storia della Villa e delle sue evoluzioni nel tempo, dall’altra uno spaccato su quella che era la vita degli artisti in una stagione ormai remota. Nella nostra docu-fiction ci siamo immaginati che tutti questi ospiti illustri della Borelli fossero ancora qui, che vagassero per le sale del loro ultimo domicilio terreno “bisbigliando lungo i corridoi, salmodiando un sonetto di Shakespeare, giocando con abiti di scena lisi e consumati, ripetendo la parte e chinandosi per gli applausi di un pubblico immaginario”.

MARTEDÌ 19 aprile • ore 21.15 > C’è un soffio di vita soltanto
Regia: Matteo Botrugno, Daniele Coluccini
Produzione: Blue Mirror e Bielle Re, in coproduzione con Tama Filmproduktion, con la partecipazione di Kimerafilm, in collaborazione con RAI Cinema e SKY
Durata: 90’
Anno: 2021
Lucy è una nonna di novantacinque anni. Nella sua casa, le foto ingiallite dal tempo raccontano l’adolescenza di un ragazzo, che all’epoca si chiamava Luciano, e stava per vivere il periodo più terribile della sua vita. Lucy è la donna transessuale più anziana d’Italia. È una dei pochi sopravvissuti al campo di concentramento di Dachau ancora in vita. Lucy, tramite la sua vita, racconta la storia del Novecento. Gli eventi della sua turbolenta esistenza diventano la metafora di un’umanità che non si arrende e che fa tesoro del più grande dono della Storia, la memoria, come unico ed imprescindibile punto di partenza.
Abbiamo visto Lucy per la prima volta in un’intervista su YouTube. Si presentava come una persona fuori dagli schemi e la sua storia era assolutamente unica. È stata uomo e donna, figlio e madre, prigioniero nel campo di concentramento di Dachau, amica, amante, prostituta. La sua vita è stata un saliscendi di eventi, ora tragici, ora più sereni. L’abbiamo scovata nella sua casa popolare nella periferia bolognese, l’abbiamo conosciuta e abbiamo ascoltato per ore la storia della sua vita, decidendo così di realizzare un film su di lei, sulla sua umanità, sul suo coraggio e sul suo indistruttibile attaccamento alla vita. Per un anno ci siamo immersi nella sua quotidianità fatta di ricordi, incontri e momenti di solitudine. Ci siamo interrogati spesso su come mettere mano su un materiale umano così delicato e prezioso e siamo giunti alla conclusione che la regia dovesse essere messa al servizio della storia e, soprattutto, di Lucy. Siamo rimasti attaccati a lei per far sì che anche lo spettatore potesse vivere quest’esperienza esattamente come l’abbiamo vissuta noi. Anche la scelta delle immagini di repertorio riflette questo approccio. Nessuna immagine di Dachau, né di guerra, né filmati di archivio del periodo nazi-fascista: il repertorio è diventato un modo per tuffarsi nella fantasia di Lucy, nei suoi sogni, nei suoi incubi. “C’è un soffio di vita soltanto” è la storia di un’identità che resiste e sopravvive, malgrado tutto, in un XXI secolo in cui il senso della Memoria sembra affievolirsi di fronte al lento incedere dei fantasmi del passato.

MARTEDÌ 26 aprile • ore 21.15 > In campo nemico
Regia: Fabio Bianchini Pepegna
Produzione: Comitato SupportoLegale
Anno: 2021
Durata: 55’
A distanza di 3 anni dai giorni del G8 di Genova nasce SupportoLegale, uno dei principali attori nella complicata storia dei processi relativi al G8. Saldamente ancorato all’idea che tutti gli imputati andassero ugualmente difesi senza fare distinguo sulle pratiche portate in piazza, il collettivo segue i processi fino alla loro amara conclusione.
È una storia di reazione, di determinazione e di responsabilità collettiva, di persone che di fronte ad un meccanismo repressivo abnorme invece che fare un passo indietro decidono di dare battaglia “in campo nemico”. Il racconto si snoda tra i disegni interpretati e prodotti in scena da Zerocalcare, l’interpretazione di Mastandrea del giudice e di una poesia di Fortini e la testimonianza di una delle condannate del G8.
MARTEDÌ 3 maggio • ore 21.15 > Italia il fuoco, la cenere
Regia: Olivier Bohler, Céline Gailleurd
Produzione: Articolture
Durata: 94’
Anno: 2021
Sostenuto con il fondo audiovisivo regionale
Il cinema muto italiano ha conosciuto una gloria senza pari. Tuttavia, non ne restano che poche immagini, che sopravvivono disseminate nelle cineteche di tutto il mondo. Alcune pellicole sono arrivate a noi in rovina. Molte sono sparite per sempre, e con queste un intero universo. Ma allo stesso tempo, un fuoco anima ancora questi film, come i racconti di chi li ha realizzati o ne è stato testimone. Questo fuoco non è spento, continua a bruciare.
“Italia il fuoco, la cenere” vuole essere una porta socchiusa su un universo fatto di tenebre e mistero. Le immagini palpitano, emergono dall’oscurità: i fantasmi vengono a trovarci. E con loro tutto un mondo scomparso che ignoravamo. È la storia di un’arte e al contempo la storia di un paese, dei suoi costumi, dei suoi gusti. La fragranza di un tempo. O meglio la fragranza di diverse epoche che si succedono fino a portarci, impercettibilmente ma irrimediabilmente, verso il fascismo e la caduta di una cultura profondamente europea.
MARTEDÌ 10 maggio • ore 21.15 > Italicus. La verità negata
Regia: Enza Negroni
Produzione: Videomagazine di Luca De Donatis
Durata: 65’
Anno: 2021
Nella notte tra il 3 e 4 agosto 1974, una bomba esplose nella quinta vettura del treno espresso Italicus, nella Galleria dell’Appennino, nei pressi di San Benedetto Val di Sambro. Italicus, una strage senza colpevoli per la giustizia. Attraverso il racconto intrecciato delle vicende che riguardano personaggi di finzione, alternato ad interviste ai reali protagonisti della vicenda, si dipana una storia che ha visto trucidare 12 persone e ferirne 48. Una storia su cui grava l’ombra di forze “deviate” dello Stato e di apparati che si sono prestati a un autentico gioco al massacro.
È stato impegnativo ed emozionante dirigere un film documentario su una strage, ricostruita con materiale d’epoca e di finzione, tra passato e presente, nato da un laboratorio del Corso Doc del Liceo Laura Bassi, selezionato dal Miur e dal Mibact, e realizzato dagli studenti coordinati dal prof. Guglielmi, che hanno partecipato attivamente alle riprese, nei vari ruoli tecnici, dopo avere scritto la sceneggiatura con la consulenza di Antonella Beccaria. Insieme ad una troupe di professionisti abbiamo realizzato un prodotto cinematografico, con l’utilizzo delle immagini d’epoca di Bernagozzi e Buganè e delle Teche Rai, unico e sperimentale nel suo genere, sia nei contenuti che nella forma.
MARTEDÌ 17 maggio • ore 21.15 > I nove mesi dopo
Regia: Maria Grazia Contini, Vito Palmieri, Paolo Marzoni
Produzione: IBC Movie
Durata: 52’
Anno: 2021
Sostenuto con il fondo audiovisivo regionale
Il documentario dà voce alla sofferenza che tante mamme vivono nei nove mesi del dopo parto, quando sembra che non ci siano motivi per provarla, poiché il “gioco degli equivoci” (sociale, culturale) misconosce quella sofferenza e impone, al suo posto, emozioni solo positive. Come uscire da quel copione? Come dire la paura di non farcela? Abbiamo scelto quattro donne molto diverse tra di loro e raccontato le loro storie, dal vivo, entrando nella loro quotidianità con uno sguardo non giudicante ma rispettoso ed empatico.
Storie di donne “normali”, che nei nove mesi dopo il parto hanno vissuto o stanno vivendo emozioni difficili. Il nostro sguardo è orientato a cogliere la problematicità, più o meno accentuata e l’intreccio di emozioni positive e negative che, nella “normalità”, tante donne sperimentano nei mesi successivi al parto. Il documentario unisce poi, all’originalità della tematica, quella della trattazione. Non si procede solo con interviste, ma si entra nelle case, nella quotidianità delle neo-mamme protagoniste e si racconta quello che accade, sia in termini di comportamenti, sia in termini di discorsi, silenzi, emozioni diverse. Il racconto prende vita e si sviluppa attraverso una breve “convivenza” con le nostre protagoniste, affinché la narrazione cresca nel modo più attinente possibile al loro vissuto, riprendendo strategicamente il filone del docu reality.
MARTEDÌ 24 maggio • ore 21.15 > La macchia d’inchiostro
Regia: Ciro Valerio Gatto
Produzione: Ethnos, Mammut Film
Durata: 64’
Anno: 2021
sostenuto con il fondo audiovisivo regionale
Nel panorama dei grandi intellettuali italiani del XX secolo, Roberto Roversi è stato uno dei pochi a fare della sua vita il manifesto delle sue scelte politiche. Dietro al facile stereotipo del “monaco di clausura”, come lo definì Pasolini, si nasconde in realtà l’inesausta attività di un poeta che ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca di vie alternative, libere e indipendenti di fare cultura.
La maggior sfida nella realizzazione di questo documentario è stata quella di realizzare un’opera audiovisiva “in assenza”, adottando forme eterogenee e non convenzionali per raccontare la vita e il pensiero di una figura così controversa e sfuggente. L’obiettivo è stato anche quello di smontare e superare facili stereotipi per andare alla scoperta di un autore controcorrente e molto attuale, in un contesto dominato dalla sovraesposizione mediatica. L’etica e la prassi di Roversi ci offrono una valida alternativa per ripensare ai molteplici mezzi che abbiamo oggi per diffondere la cultura.
MARTEDÌ 25 maggio • ore 21.15 > Per Lucio
Regia: Pietro Marcello
Produzione: Ibc Movie, Rai Cinema in collaborazione con Avventurosa
Anno: 2021
Durata: 79’
Sostenuto con il fondo audiovisivo regionale
“Per Lucio” è un viaggio visivo e sonoro nell’immaginario poetico e irriverente del cantautore bolognese Lucio Dalla. Una narrazione inedita del suo mondo condotta attraverso le parole del suo fidato manager Tobia e del suo amico d’infanzia Stefano Bonaga. Il film unisce biografia e storia, realtà e immaginario, dando vita a un ritratto che attinge dall’infinito bacino dei repertori pubblici e privati, storici e amatoriali. Liriche e musiche dipingono un’Italia sotterranea e sfumata, immergendo lo spettatore in una libera narrazione del Paese attraverso i tragici eventi del periodo e il boom economico. Questa è l’Italia degli ultimi e degli emarginati, questa è l’Italia di Lucio.
Il mio obiettivo nel realizzare questo film è stato rievocare la carriera cangiante, la personalità anarchica e il talento attraverso le voci di chi lo ha conosciuto come uomo: il suo impresario Tobia e Stefano Bonaga, suo amico di infanzia. Le loro testimonianze si muovono in uno scenario costituito dalle immagini di archivi che riportano alla luce l’avventura di Dalla: il faticoso esordio, l’entusiasmo per i primi successi, la fortunata collaborazione con il poeta Roberto Roversi, fino alla fase più matura, nella quale Lucio si consacra come autore colto e popolare.
MARTEDÌ 31 maggio • ore 21.15 > Porpora
Regia: Roberto Cannavò
Produzione: Humareels in coproduzione con Maxman Coop
Durata: 60’
Anno: 2021
Le battaglie del ’77, le folli notti romane e l’impegno politico. In un road trip la leader del movimento trans Porpora Marcasciano rivive la sua formazione politica e umana insieme a Vittorio, un testimone di una nuova generazione. Il viaggio verso il paese natale del sud è una ricerca per scoprire gli effetti di quella stagione sul presente, fra racconti intimi e incontri con figure storiche del movimento trans e con la comunità dei “femminielli” di Napoli.
Porpora Marcasciano è tra le attiviste per i diritti della comunità trans più influenti e attive a livello mondiale. Porpora è un film che attraverso di lei racconta le difficoltà di tutta questa comunità. È un film che ruota intorno alla protagonista lasciando che autonomamente gli spettatori si rendano conto della differenza tra divismo e leadership. Con questo film si è voluto porre gli spettatori davanti a una scelta: chiudere gli occhi e pensare che qualcuno possa intervenire per loro o aprirli e rendersi conto del necessario cambiamento interiore su cui tutti dobbiamo lavorare.
“DOCINTOUR è organizzata dalla FICE Emilia-Romagna (Federazione italiana cinema d’essai) con il contributo di D.E-R, Associazione dei documentaristi emiliano-romagnoli e Progetto Fronte del Pubblico/Fondazione Cineteca di Bologna ed il sostegno della Regione Emilia Romagna”